giovedì 3 novembre 2011

Truffato su Subito.it

Questa volta, chi ci scrive, è un ragazzo di Cosenza (Calabria) che denuncia ripetute truffe commesse su Subito.it, un famoso sito di annunci gratuiti e aste online.

Vediamone i dettagli. - lo staff

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Salve sono un ragazzo calabrese truffato sul noto sito Subito.it.

Io avevo
acquistato un iphone 4 da un venditore che aveva messo l'annuncio a milano per poi scoprire che il pacco l'ha spedito da Bari ma ovviamente al suo interno non c'era nulla!!

si chiama
Maurizio Lisi Cervone

e
nonostante le varie denuncie
subite, continua a inserire annunci su subito.it cambiando solo nome e numero di telefono mettendo la solita descrizione e foto!!

mi rivolgo a voi perchè,
nonostante molte segnalazioni fatte a Striscia la notizia e Le Iene nessuno ha preso in considerazione il mio problema!!

A me ha truffato 460 euro,
ma
considerando che mette in vendita 2, 3 telefoni al mese gia da un paio d'anni a questa parte, mi sembra d'obbligo segnalarlo per evitare che continui a rubare cosi noi poveri ragazzi!!

Carmine Tufo - provincia di Cosenza.
MAIL: prince_playboy@libero.it
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Altra segnalazione,
Aggiornamento 13 / 05 / 2012
Buona sera,

vi scrivo con la speranza che pubblichiate la mia segnalazione; così forse questo "signore" non truffa altre persone.

dopo aver trovato su subito.it un annuncio che mi interessava (in allegato), a seguito di contatti mail con francoegabriella82@hotmail.it e telefonici con 3270014951,ho effettuato un versamento su una postepay numero 4023 6005 9738 9271.Da alcuni giorni non ricevo più notizie da questa persona, ne via mail, ne via cell al 3270014951, e la merce non arriva (nello specifico volevo acquistare un Ipad usato)

link al documento pdf dell'annuncio incriminato e truffaldino:
https://docs.google.com/open?id=0BxVn7wCrH6jGR1lGNzlBNFVaVU0

i dati del denunciante, verranno comunicati ad organi di giustizia competenti, qualora ne facessero richiesta.

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Aggiornamento, 06-08-2012:

Buon giorno,
sono un ragazzo che crede di poter essere truffato; vi spiego ho cercato un ipad 3 su Subito.it, trovo annuncio:
http://www.subito.it/informatica/ipad3-da-64gb-4g-wifi-nero-milano-45221209.htm
data la proposta allettante, gli offro 500€ e dice che vanno bene, al che inizio a dubitare, chiamo, risponde al 3661899754, ma non si presenta e nulla; chiedo come pagare, e mi dice tramite versamento iban, e io chiedo se può aspettare 10/15 giorni in modo da pagare in contrassegno al corriere ( questi i tempi d'attesa). Gli chiedo cortesemente di mandarmi carta d'identità e dati anagrafici per essere sicuri entrambe le parti, ma mi risponde che ha paura degli hakcher; io gli ho dato invece miei dati, e pure dove vivo. In seguito, gli propongo di mandarmi la carta d'identità e almeno come si chiama, perché dopo 10 email ancora non mi aveva detto come si chiamava; allora ho cercato l'indirizzo suo ip, vedendo se effettivamente mi mandava la email da bari come aveva detto a telefono, in quanto l'annuncio dice dice che si trova a milano e di chiamarsi mario, e l'indirizzo risulta a milano. Ora, non so se ho cercato in modo consono, sta di fatto che stamattina mi scrive dicendo di chiamarsi MAURIZIO LISI. Faccio ricerca su google, e trovo varie persone che sono state truffate da lui, per di più nello stesso modo mio: annuncio su Subito.it, inserzione di milano, lo contattano e risponde di essere a bari e che la figlia ha messo l'annuncio su milano. Quindi, prima di essere truffato, volevo qualche consiglio, o volevo esser d'aiuto per aiutare qualcuno che è già stato truffato.

Attendo risposte.
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Anonimo ha detto...
Vorrei segnalare questa truffa subita il 25/06/2012 sul sito subito.it in cui vendeva un cellulare Iphone 4 - 16GB al prezzo di 350 euro.
Dopo svariate email e dopo aver concordato il prezzo, spedizione e via dicendo gli invio il pagamento pattuito di 300 euro alla carta postepay nr. : 4023600576919007 intestata a Sabrina Rosignoli residente a La Spezia con cod. fiscale : RSGSRN88L55D969Y con email : pazzariella88@hotmail.it e sabrinarosignoli@hotmail.it contatto tel. 339.7356309 (risulta sempre spento) ma inzialmente era acceso. La merce non è mai arrivata; inzialmente mi ha scritto lei, poi mi ha contattato il fidanzato dicendomi che l'aveva spedito con posta prioritaria (avevamo pattuito spedizione con raccomandata-1. Dopo avergli inviato molte email e svariati sms, non ho piu' ricevuto suoi contatti oltre ad avermi promesso il rimborso mai avvenuto.
Aveva inserito anche l'annuncio sul sito point-trade.net.
Sabrina Rosignoli Truffa - Tel. 3397356309

Se qualcuno avesse informazioni, lo scriva. Grazie
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Aggiornamento, 07-01-2013:

Arrivata alla nostra mail:

Salve Staff,

Mi chiamo Andrea Borrelli e vorrei nel mio piccolo contribuire ad aiutare chi come me è stato truffato dal "SIG" Lisi Cervone Maurizio 

Sono stato purtroppo truffato nel 2010 e finalmente i nodi vengono al pettine.
L'unico mio consiglio è di correre subito dalla polizia postale e denunciare questi parassiti.
In allegato troverete 2 immagini che potrebbero essere interessanti.

Potete inserire tranquillamente il mio nome.

Con affetto Andrea Borrelli






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Aggiornamento, 05-05-2013:


Commenti:

I Vostri Commenti, avendo superato i  200,
vengono messi in automatico (non da noi, ma da Google) alla pagina sucessiva,
che è questa:
http://denunceinrete.blogspot.it/2011/11/truffato-su-subitoit.html?commentPage=2

Lo evidenziamo per chi pensasse che, scrivendo, possa venire censurato.
Le due pagine, una e due, sono dunque queste qui:
http://denunceinrete.blogspot.it/2011/11/truffato-su-subitoit.html?commentPage=1
http://denunceinrete.blogspot.it/2011/11/truffato-su-subitoit.html?commentPage=2

.
Sul Nostro Forum, aperta sessione:
http://denunceinrete.forumfree.it/?f=11333350
per fare apparire quelli della seconda pagina. Sezione libera; potete aggiungervi cose.

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Link in tema:
http://soldigratuiti.forumfree.it/?f=6381279
http://it.wikihow.com/Denunciare-una-Truffa
http://www.anagen.net/anti-truffa-farmaci-generici.htm

http://www.internet-marketing.it/nodialers.htm
http://www.occhioallatruffa.net/?p=195

http://www.arcadiaclub.com/linkz/lista_siti_web_truffa.htm
http://www.new-dimension-software.com/pubblinet/elenco-siti-pericolosi.php
http://www.batista70phone.net/guida-come-capire-se-un-negozio-online-e-una-truffa-t26812.html

http://www.ebayabuse.com/?p=10250
http://cellularmagazine.it/forum/vai-a-1-vf24-vt22353.html?start=0
https://www.facebook.com/pages/ROLEX-Replica-Forum-chiudere-i-siti-truffa-Aiutateci/243019865828532
http://www.w3it.org/forums/forumdisplay.php?31-Siti-frode-truffa-Acquisti-e-vendite-sul-web-Fraud-sites-enquiry-cheat-warning
http://www.fedemarkez.com/msn_messenger/siti_web_truffa.php
http://goddolo.blogspot.it/2010/10/siti-truffa.html

http://www.amoreattrazione.com/2013/06/truffe-e-pericoli-nei-siti-di-dating.html
http://www4.ti.ch/di/pol/prevenzione/estorsioni-truffe-nel-contesto-delle-videochat/
http://truffe-raggiri.blogspot.it/2012/03/la-truffa-dei-siti-dincontri.html
http://ilmigliorsoftware.blogspot.it/2010/05/come-denunciare-una-truffa-su-internet.html
http://www.cybercrime.admin.ch/content/kobik/it/home/themen/online-shopping-einkauf.html
http://www.pentaxiani.it/forum/viewtopic.php?f=1&t=43523&sid=156317fc8dc57298b55251e1389c9797
http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2009/12/03/e-commerce-in-sicurezza-i-siti-e-i-consigli-anti-truffa/

http://www.affarilegali.net/Default.aspx?tabid=119
http://www.po.camcom.it/servizi/consuma/truffe.php
http://www.takemc.com/2013/06/04/conclusioni-test-rilevamento-siti-truffa-di-commercio-online/
http://www.corriereuniv.it/cms/2013/04/lavoro-annunci-truffa-il-decalogo-di-infojobs-per-evitarli/

http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it/capire-se-un-negozio-on-line-o-un-venditore-sono-una-truffa-587.html
http://www.giornalettismo.com/archives/824329/truffe-online-i-siti-da-evitare-e-come-funzionano/
http://navigareinsieme.telecomitalia.it/news/truffe-a-chi-rivolgersi-se-si-viene-truffati-i-siti-e-le-associazioni-utili/
http://www.clickblog.it/post/3351/siti-web-truffa-come-riconoscerli-ed-evitarli

http://www.peacelink.it/editoriale/a/37499.html
http://www.viasetti.it/articoli/illusionisti-del-web/la-truffa-dei-siti-ecommerce.htm
http://www.libertadiscelta.com/truffa-online-delle-finte-vendite-su-internet.html

http://www.occhioallatruffa.net/?tag=sito-truffa
http://www.occhioallatruffa.net/?cat=4
http://www.occhioallatruffa.net/?p=193

http://controlatruffa.blogspot.it/
http://truffeinrete.wordpress.com/
http://tuttetruffe.blogspot.it/2009/01/come-riconoscere-un-sito-truffa.html
http://tuttetruffe.blogspot.it/2013/11/per-risparmiare-soldi.html
http://www.youtube.com/watch?v=HhhNQKrduKA
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Post Relazionato:
Siti su internet che truffano la Gente!!
http://denunceinrete.blogspot.it/2012/03/siti-truffa.html
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Link diretto a questo post:
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/11/truffato-su-subitoit.html
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Quest' articolo, è presente anche su wordpress:
http://denunceinrete.wordpress.com/article/truffato-su-subito-it-fuim2rk2bfhv-42/

Un articolo simile, è anche su www.denunceitaliane.it

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Vi ricordiamo che la nostra mail dove mandarci le vostre segnalazioni, è la seguente:

Contatto: denunceinrete@gmail.com


SCARICA IN PDF - Pdf 2.
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PDF più leggero.

(SiamoTuttiGiornalisti.Org)



venerdì 8 luglio 2011

Depilzero.com, sito truffa

Depilzero.com: sito truffa! Attenzione!!

Ecco un'altra segnalazione pervenutaci, in merito ad un ennesimo sito Truffa su internet.

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Vorrei segnalare il sito www.depilzero.com di cui sono stata vittima

Due mesi fa, ho acquistato quello che sarebbe dovuto essere un macchinario per la depilazione a luce pulsata, pagando ben 1199€ con la carta di credito (somma addebitata il 23/05).

L'apparecchio non è mai pervenuto al mio indirizzo e, nonostante numerose telefonate e e-mail in cui chiedevo il rimborso, l'azienda in questione (si presenta quale Cosmoestetica, però attenzione perchè ce ne sono altre con lo stesso nome e assolutamente in regola) -il cui indirizzo geografico risulta essere a Catania, mentre il numero telefonico del call center ha il prefisso di Milano (0240043002)- non ha ancora effettuato il bonifico.

Ieri (05/07) una loro dipendente presentatasi quale Antonella Pappalardo mi ha scritto una e-mail nella quale mi comunicava che avrei ricevuto i soldi entro la fine della settimana.

Ovviamente, non ci ho creduto e, nonostante mi sia rivolta alle autorità, sento l'obbligo di avvertire la gente a non fidarsi del suddetto sito.



Andreja
volim.krem.brule@gmail.com

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Risposta dal Forum di Luogo Comune:
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=6425&forum=32

"Se hai pagato con carta di credito potevi fare richiesta di avere i soldi indietro direttamente alla tua banca (payback). Certo che dopo due mesi (o piu') e' troppo tardi.

Informarsi prima di pagare..."

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Aggiornamento 13-07-'11:

Me li hanno restituiti! Il bonifico è stato effettuato venerdì mattina, tramite la banca INTESA SAN PAOLO, filiale di Catania. Non mi hanno restituito l'intera somma-mi è stato restituito il costo del apparecchio (1198 euro), mentre si sono tenuti le spese per "la spedizione".
Comunque, SCONSIGLIO IL SUDDETTO SITO!!!! E spero che nel futuro sarò più attenta e meno ingenua.

Andreja
volim.krem.brule@gmail.com

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Altre Testimonianze, dalla Rete:
http://forum.alfemminile.com/forum/f99/__f10233_f99-Epilatore-a-luce-pulsata-depilzero.html

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I Dati dell'autrice dell'articolo verranno resi noti ad organi competenti o di giustizia qualora ne facessero richiesta.

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Post Relazionato:
Siti su internet che truffano la Gente!
http://denunceinrete.blogspot.it/2012/03/siti-truffa.html
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Link diretto a questo post:
http://denunceinrete.blogspot.it/2012/03/siti-truffa.html
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Quest' articolo, è anche qui:
http://denunceinrete.wordpress.com/article/depilzero-com-e-una-truffa-fuim2rk2bfhv-29/

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Vi ricordiamo che la nostra mail dove mandarci le vostre segnalazioni, è la seguente:

Contatto: denunceinrete@gmail.com


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martedì 5 luglio 2011

Ergastolo Ostativo: "La pena di morte viva", la verità nascosta

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Abbiamo ricevuto alla nostra e-mail, questo testo che diffondiamo subito.

Un'ennesima "Verità scomoda" tutta italiana, una pena completamente anti-costituzionale..

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Ergastolo Ostativo: "La pena di morte viva", la Verità nascosta.

https://docs.google.com/leaf?id=1RIk-zCJyZF7a_4KUPNry4DlVJqfBoVnxQZZi09KnkTtDeO2489338jBF5UEt&sort=name&layout=list&num=50

È da tanti anni, prima di molti altri, persino degli stessi giudici, avvocati e addetti ai lavori, che ho scoperto che in Italia esiste “La Pena di Morte Viva”.
È da tanti anni che parlo e scrivo che la pena dell’ergastolo ostativo è peggio, più dolorosa è più lunga della pena di morte;
che è una pena di morte al rallentatore;
che ti ammazza, lasciandoti vivo, tutti i giorni sempre un po’ di più;
che in Italia ci sono giovani ergastolani che al momento del loro arresto erano adolescenti, che invecchieranno e moriranno in carcere;
che solo in Italia, in nessun altro Paese in Europa, esiste la pena dell’ergastolo ostativo, una pena che non finirà mai se non collabori con la giustizia o se al tuo posto non ci metti qualche altro;
che la pena dell’ergastolo va contro la legge di Dio e digli uomini, contro l’art. 27 della Costituzione, che dice “Le pene devo tendere alla rieducazione”, e alla Convenzione della Corte europea.


Ora, queste cose non le dico solo più io.
Ora queste cose vengono dette anche dalla Magistratura di Sorveglianza: in Italia esiste una pena che non finisce mai, esiste “La Pena di Morte Viva”: l’ergastolo ostativo (art. 4 bis O.P)


Nella rivista Ristretti Orizzonti anno 12, numero 3 maggio-giugno 2010 pag. 34 Paolo Canevelli, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Perugia rilascia questa dichiarazione:


(...) Per finire, e qui mi allaccio ai progetti di riforma del Codice penale, non so se i tempi sono maturi, ma anche una riflessione sull'ergastolo forse bisognerà pure farla, perché l'ergastolo, è vero che ha all'interno dell'Ordinamento dei correttivi possibili, con le misure come la liberazione condizionale e altro, ma ci sono moltissimi detenuti oggi in Italia che prendono l'ergastolo, tutti per reati ostativi, e sono praticamente persone condannate a morire in carcere.
Anche su questo, forse, una qualche iniziativa cauta di apertura credo che vada presa, perché non possiamo, in un sistema costituzionale che prevede la rieducazione, che prevede il divieto di trattamenti contrari al senso di umanità, lasciare questa pena perpetua, che per certe categorie di autori di reato è assolutamente certa, nel senso che non ci sono spazi possibili per diverse vie di uscita.
(Roma 28 maggio 2010, intervento al Convegno Carceri 2010: il limite penale ed il senso di umanità).





Carmelo Musumeci - Carcere Spoleto


PERCORSI SBARRATI-" Video sull'ergastolo ostativo, prodotto dagli ergastolani:
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Salve,
mi chiamo Mita.

Sono un'amica di Carmelo Musumeci che è un ergastolano ostativo, in carcere da 20 anni, attualmente è nel carcere di Spoleto.

Divulgo gli scritti di Carmelo che da anni lotta per l'abolizione dell'ergastolo ostativo.

Carmelo è abbastanza "famoso" in internet perchè ormai molti siti e giornali pubblicano i suoi scritti che io e altri diffondiamo (i denuti non possono accedere ad internet, quindi Carmelo spedisce a noi il cartaceo dei propri scritti).

io sono solo una delle tante del gruppo che diffonde gli scritti di Carmelo Musumeci. Dietro a Carmelo c'è un "movimento" di amici molto vasto.

Di seguito a questa vi invio un altra mail con altre informazioni.
cerco una spiegazione tecnica dell'ergastolo ostativo.


Comunque in poche parole:

l'ergastolo ostativo disciplinato dall'art 4 bis prevede (a differenza dell'ergastolo ordinario) che gli ergastolani siano esclusi dai benefici penitenziari (es permessi premio, semilibertà, ecc)


Grazie

Mita


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Altri documenti inviatici da Mita:


Sulla Definizione e spiegazione dell'Ergastolo Ostativo:

https://docs.google.com/leaf?id=1seiv_i4BcY425CJ_4RU1WYLB9_kYjqYuKSc_BPsjG_ObodZlvzh6LzqM39Yh&hl=it
https://docs.google.com/leaf?id=1j0O5Bcx7txJiiz1oL-xf4xc_Vs0IsJxoIPMHitVYBOs-1s5SVq-1ZCY57VC0&hl=it


Sul Caso di Carmelo Musumeci:

https://docs.google.com/leaf?id=1gOHKlBqxRQVavnAFp3ce4xfJIZYBMTOhcUPpWbOD03xnjS94qO22v-eakJsH&hl=it
https://docs.google.com/leaf?id=1l1sEE8OM5IXHEM3yutxecOxAjhWUEwsXnPMJYeBt6bm_JxQKIKXgg5v1oaYD&hl=it
https://docs.google.com/leaf?id=1J_JQma194CrBk7Jy4uTYigEqSBELejPkXnTqyhoQXgIm0rAGaWTGmnl2nFC9&hl=it


Lettera aperta degli ergastolani a Papa Benedetto XVI


https://docs.google.com/leaf?id=1eAIxx1tgPxBclTSbaqn2d3pqmBzOdCo2iyIneouNXex3XvtLTURkUPjjuNAo&hl=it

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Estratti:

"
Pochi sanno che i tipi di ergastolo sono due: quello normale, che manca di umanità, proporzionalità, legalità, eguaglianza ed educatività, ma ti lascia almeno uno spiraglio; poi c’è quello ostativo, che ti condanna a morte facendoti restare vivo, senza nessuna speranza"

"L’ergastolano del passato, pur sottoposto alla tortura dell’incertezza, ha sempre avuto una speranza di non morire in carcere, ora questa probabilità non esiste neppure più.
Dal 1992 nasce l’ergastolo ostativo, ritorna la pena perpetua, o meglio la pena di morte viva."


Cosa si intende per ergastolo ostativo?


"Quando parliamo di ergastolani ostativi non stiamo parlando di pedofili o di gente che ha ammazzato figli e mogli; stiamo parlando di chi è stato condannato per reati di associazione mafiosa. Il carcere ostativo è per gli imputati che hanno preso l’ergastolo per reati di mafia e sono ostativi perché nessuno di loro collabora con la giustizia; chi non collabora non ottiene i benefici penitenziari. Ma è bene precisare che il padre di famiglia che rimane dentro perché ha scelto di non collaborare non lo fa sempre per scelta consapevole o omertà, ma è anche paura di ripercussioni su loro stessi una volta usciti o sulla loro famiglia.

Gli ergastolani in Italia oggi sono circa 1400, la stragrande maggioranza dei quali provenienti dal sud; l’ostatività nasce dall’inasprimento delle pene come risposta dello Stato dopo i reati di mafia, più o meno negli anni 90.

La maggior parte di loro ha già scontato all’incirca 20 anni e l’ergastolo ostativo sta venendo fuori adesso perché, dopo i 20, normalmente uno può chiedere la semi - libertà. A tutti quanti è stata negata poiché in base all’art. 4 bis non vi è traccia nelle loro cartelle di collaborazione con la giustizia. Non è che uno nasce con l’ergastolo ostativo; molte volte non si sa neanche di averlo finché non si scopre che la magistratura ti rifiuta i benefici in quanto non risulti collaboratore."

Qual è la vera contraddizione del'ergastolo ostativo?

"Non si tratta di tirar fuori delinquenti dalla galera a tutti i costi, ma di dare una possibilità a chi ne avrebbe diritto. In carcere, per ottenere i benefici occorrono il diritto ed il merito: per gli ostativi non si arriva al merito, non si arriva a stabilire se hai fatto un percorso tale per cui psicologi, direttore del carcere ecc.. possano presentare una relazione su di te e su quanto tu sia cambiato; non ne hai diritto perché non ha collaborato.

Allora qui il principio educativo non c’è proprio, il famoso art. 27 non serve assolutamente a niente. Che senso ha tenere in galera uno tutta la vita con la prospettiva di non uscire mai; educarlo per cosa, per portarlo alla tomba? Il nostro è uno Stato che per certi versi ha una giustizia assolutamente "lassista" e che per altri, invece, fa pagare in maniera ingiusta e spropositata."

"..allora ecco che viene agevolato il pentito, che poi esce ed ammazza nuovamente, piuttosto di chi sta in galera perché non vuole esporre la propria famiglia a rischi."

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Aggiornamenti 13-03-2012:



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Un interessante articolo di UMBERTO VERONESI :
ma anche un nuovo video (dura meno di 5 minuti):
http://www.youtube.com/watch?v=zmjWSkRehnk

  • SCIENTIFICAMENTE PARLANDO, L’ERGASTOLO NON HA (PIÙ) SENSO

  • BY

    UMBERTO VERONESI

  • La posizione nei confronti delle carceri del ministro della Giustizia, Paola Severino, orientata a restituire dignità alla condizione dei detenuti, mi trova pienamente allineato.

    Al di là delle singole misure contenute nel suo decreto “svuota carceri” (come l’innalzamento da 12 a 18 mesi della pena detentiva che può essere scontata ai domiciliari dal condannato), che trovo illuminate e ben motivate, credo che il suo grandissimo merito sia quello di aver dato il segnale chiaro che è ora di ripensare il nostro sistema carcerario.

    I metodi moderni sono volti al recupero e alla riabilitazione del detenuto, non alla sola punizione, magari unita all’umiliazione e alla perdita della dignità umana. Questa osservazione riporta all’attualità un tema che da tempo dibattiamo all’interno del movimento “Science for Peace” e che riguarda in primo luogo la pena di morte.

    La nostra convinzione è che andrebbe chiamata “assassinio di Stato”, perché uccidere un criminale è un modo per legittimare la violenza, e non può che creare una spirale negativa nella società. Ma esiste anche un’altra forma di pena di morte: l’ergastolo.

    Si chiama carcere “a vita”, ma, di fatto, è un modo per sopprimere la vita, perché il detenuto non è più una persona, ma la vittima di una lenta agonia, fino alla fine della sua esistenza. Per questo sono a favore dell’abolizione dell’ergastolo e per l’introduzione di un massimo di pena di 20-25 anni.

    Questa di “Science for Peace” è una posizione civile, ma soprattutto scientifica. Le più recenti ricerche hanno dimostrato che il nostro sistema di neuroni non è fisso e immutabile, ma è plastico e capace di rinnovarsi. Questo ci fa pensare che il nostro cervello non sia uguale a quello che era nei decenni precedenti.

    Vuol dire che il detenuto che teniamo rinchiuso in carcere oggi, non è la stessa persona che abbiamo condannato 20 anni fa. L’ergastolo si basa sulla convinzione che un criminale non sarà mai recuperabile, invece le neuroscienze ci dimostrano che si può riportare alla convivenza civile anche il più incallito dei delinquenti (ma ci vogliono anni).

    Su questo punto il nuovo film dei fratelli Taviani, Cesare deve morire, sembra darci ragione. Infatti un nutrito gruppo di carcerati dell’istituto romano di Rebibbia si rivela fatto di bravissimi attori cinematografici. Dotati, oltre che di un forte senso artistico, anche da umanissimi sentimenti.

fonte dell'articolo: http://www.grazia.it


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https://docs.google.com/open?id=1K4ZTTZs0Vo8LmATbIlYzD38RkQHmKZe_MN3Oai05VOJ2EGDdPaVJicLSCWi4

http://www.carmelomusumeci.com/

Se sei innocente peggio per te

Il racconto del pentito Spatuzza: ecco come preparammo l’auto con il tritolo (…) Via d’Amelio, così abbiamo ucciso Borsellino. E tornano in libertà gli ergastolani condannati nel vecchio processo. (Fonte: La Repubblica, ottobre 2011).
Uno di questi ergastolani, Cosimo, condannato per quella strage è uscito dal carcere di Spoleto.
Prima di uscire è passato a salutarmi.
Sedici anni fa eravamo nella stessa stanza del carcere dell’Asinara (l’Isola del Diavolo, come la chiamavamo noi prigionieri) sottoposti al regime di tortura del 41 bis.
L’avevo visto entrare che era un ragazzino, con i capelli neri come il carbone e con il sorriso sempre stampato sulle labbra.
E l’ho visto uscire l’altro giorno anziano, senza nessun sorriso e con tutti i capelli bianchi.
Cosimo un paio di anni fa, sapendo dei miei studi universitari di giurisprudenza, mi chiese di fargli una richiesta di permesso premio.
Dopo un paio di mesi il magistrato di sorveglianza gli rispose in questo modo:
-(…) Si dichiara inammissibile la richiesta perché il detenuto è stato condannato per reati esclusi da qualsiasi beneficio penitenziario se non collabora con la giustizia (…).
Cosimo mi venne a trovare nella mia cella e mi chiese cosa volevano dire quelle parole, ed io gli risposi in maniera semplice come ormai faccio da anni con tutti gli ergastolani ostativi:
-Vuole dire che sei destinato a morire in carcere se non metti in cella un altro al posto tuo.
Dalla sua espressione del viso notai che forse non aveva capito il concetto e allora glielo spiegai ancora meglio:
-Lo vuoi capire o no? Per uscire devi confessare i reati e fare i nomi di altri e farli condannare, solo facendo arrestare loro potrai uscire tu.
Cosimo per un attimo mi guardò con i suoi occhi da lupo bastonato, poi li abbassò e mi rispose:
-Carmelo, io per uscire farei qualsiasi cosa, ma sono innocente e quindi come faccio a confessare un reato che non ho mai commesso?
Incredulo gli replicai:
-Abbi pazienza, non è che non ti voglio credere, ma in carcere tutti dicono che sono innocenti.
Cosimo mi guardò per un lungo istante quasi con vergogna, poi sbottò:
-Carmelo, ma io sono innocente davvero.
Rassegnato scrollai le spalle e gli risposi:
-Mi dispiace Cosimo, ma non posso fare nulla! Purtroppo se sei innocente è peggio per te.
L’altro giorno quando ci siamo salutati e abbracciati, gli ho augurato di rifarsi una vita, quella poca che lo Stato italiano e le sue medievali leggi gli hanno lasciato ancora da vivere.
Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto
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Post Relazionati:
Poliziotti e Carabinieri corrotti in tutta Italia
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/03/poliziotti-e-carabinieri-corrotti-in.html
Lo scandalo delle Carceri italiane!
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/02/lo-scandalo-delle-carceri-italiane.html
Iniziativa popolare per l'abolizione dell'Ergastolo
http://denunceinrete.blogspot.it/2012/08/iniziativa-popolare-per-labolizione.html

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martedì 28 giugno 2011

martedì 10 marzo 2009

Questioni di Tempo

Siamo lieti di pubblicare in anteprima un racconto romanzato sulle scie chimiche e le loro presunte finalità.
Ringraziamo l'autore per averci scelto.

Racconto inedito di Simonetta Pozzati


Hanno fatto decine di ipotesi ma alla fine erano questi i quattro elementi che accomunavano quei suicidi da Vancouver a Palermo, da San Diego a Pechino: un atto improvviso, non preannunciato, con arma da fuoco, in presenza di una persona cara, quasi sempre ignara delle intenzioni del suicida.

Nessuno si era mai preso la briga di trovare una connessione tra questo allarmante incremento di suicidi, che negli ultimi cinque anni, occupava quasi sempre uno spazio nella cronaca nazionale e il fatto che lo stesso genere di notizia campeggiasse ad un ritmo giornaliero nei quotidiani di tutto il mondo.

I titoli a caratteri cubitali vengono di solito riservati ai politici che contano, al trend della borsa, all’economia che non decolla e all’ultimo scandalo in qualche reality-show. Difficilmente si trasformano nell’annuncio che una popolazione confusa da troppa informazione ed illusa di essere immune da qualsiasi tipo di manipolazione, vorrebbe leggere: Il prossimo autore di quel suicidio potresti essere tu!

Giovane, carina, molto ambiziosa, dopo la laurea in giornalismo era riuscita quasi subito ad imporsi come cronista free-lance presso un paio di redazioni nella sua stessa città, una provincia di centomila abitanti nel ridente Nord-Est.
Grazie poi ad un suo amico in Questura, arrivava spesso in anticipo rispetto ai suoi colleghi, sul luogo di delitti e rapine. Questo le aveva assicurato più di una volta che gli articoli scritti da lei avessero la priorità sugli altri. Naturalmente non mancarono i commenti di chi era abituato a ritmi diversi, nominandola “colei che la dà pur di arrivare prima”. Ma lei non ci faceva caso anche perché Dorina si vedeva già proiettata, in un futuro non troppo lontano, come reporter per qualche testata di carattere internazionale.

Il suo ragazzo che frequentava da circa un anno si chiamava Enzo. Palermitano, ventiquattrenne, laureando in agronomia, da diciotto mesi lavorava come venditore presso una concessionaria di automobili.
Si erano conosciuti in una pizzeria a causa di un cameriere che aveva invertito le loro ordinazioni. Enzo era allergico ai funghi e Dorina non sopportava l’odore della cipolla. Di fronte al cameriere imbarazzato per l’errore, i destinatari delle pizze sbagliate si erano scambiati uno sguardo d’intesa:
“Scommetto che adori la cipolla”, aveva chiesto lei, oltrepassando la faccia della sua amica di fronte.
“E tu vai pazza per i funghi”, aveva risposto lui, inclinando la testa di lato per superare la sagoma del suo amico.
Il cameriere aveva tirato un sospiro di sollievo mentre i due avevano colto l’occasione per sorridersi e rimandare a fine pizza le dovute presentazioni.
Era evidente che i due ragazzi si piacevano anche se Dorina non smetteva di parlare del suo lavoro, dei suoi progetti e di quanto noiosa fosse la cronaca locale.
Enzo l’ascoltava divertito, ammirando in lei quella passione per il lavoro, che invece non caratterizzava il suo. Aveva giurato a sé stesso che appena gli si fosse presentata un’altra possibilità, avrebbe fatto volentieri a meno di quel tran tran da venditore. Il settore automobilistico era stato tra i primi ad essere investito dalla crisi, soprattutto quando il prezzo della benzina era schizzato alle stelle. Ma lui riusciva a cavarsela comunque bene: aveva una buona dialettica, intuiva facilmente i gusti di chi gli stava di fronte e per questo risultava quasi sempre convincente.
I soldi che guadagnava gli permettevano uno stile di vita discreto anche se il vero sogno di Enzo era un altro. Desiderava tornare in Sicilia e creare insieme ad alcuni amici una cooperativa per coltivare vigneti e produrre un vino di qualità. Era sicuro che in un futuro non troppo lontano ci sarebbe riuscito.

Dopo quella sera in pizzeria, i due ragazzi iniziarono a vedersi sempre più spesso. Erano molto attratti l’uno dall’altra sebbene Dorina, nelle ultime settimane, apparisse stanca e preoccupata.
“Dori che c’è? E’ davvero così importante questa ricerca? Non puoi staccare la spina per un po’? Dico al mio capo che ho una pericolosissima influenza intestinale e ce ne andiamo insieme al mare. Un amico potrebbe darmi le chiavi del suo appartamento. Che dici? La facciamo questa pazzia?”
La ragazza da alcuni giorni aveva le occhiaie scure intorno agli occhi. Non era ammalata, semplicemente stava ore e ore al computer di notte perché aveva deciso di creare un pezzo in italiano e in inglese, intorno ad un argomento molto complesso e molto inquietante.
“Allora? Cosa mi rispondi?”
Enzo sapeva che Dorina lavorava sodo in cambio spesso di poche centinaia di euro che a stento le permettevano di arrivare a fine mese. Era stata lei a rifiutare la proposta di lui di convivere per dividere almeno le spese d’affitto. Dorina aveva bisogno del suo spazio e uno dei motivi per cui se ne era andata dalla casa paterna all’indomani della laurea, era stato per poter gestire i suoi studi, le sue ricerche ed il suo lavoro secondo i suoi bioritmi personali.
Lui aveva capito che se voleva il suo amore doveva accettare quella distanza.
“No, Enzo, non ho ancora finito…sono in contatto con una giornalista di El Pais, grazie all’intermediazione di Hans, sai quello scienziato svedese di cui ti parlavo…”
“E quindi? Cade il mondo se ti rapisco per quarantotto ore?”
Dorina l’aveva baciato perché sentiva che in quell’affettuosa insistenza c’era in realtà la consapevolezza che anche per quel weekend lei gli avrebbe dedicato solo qualche mozzicone del suo tempo.
“Ok mi arrendo…prima però vorrei sapere perché il sottoscritto è costretto a trascorrere l’ennesimo weekend dando da mangiare ai piccioni”
A quella battuta era scoppiata a ridere. Enzo aveva la capacità di ironizzare su tutto e questo le aveva permesso di introdurre nella sua vita una leggerezza che aveva sempre cercato ma che da sola non era riuscita a creare. Fecero l’amore e poi ancora stesi e completamente nudi, lui le disse:
“Non mi muovo da qui se non rispondi alla mia domanda di poco fa. Potresti pentirtene amaramente…pensa a quelle frotte di piccioni senza chicchi di mais! Una sciagura…”
Di nuovo Dorina scoppiò a ridere ma poi, pensando a ciò che stava per dirgli, si fece seria:
“Ti sei mai accorto come i cieli negli ultimi anni siano romanticamente striati da decine e decine di scie aeree?”
Lui si era appoggiato sugli avambracci per guardarla in faccia:
“Forse. Ho capito! Stai creando un pezzo per denunciare l’inquinamento dell’aria dovuto all’emissione dei gas di scarico dei velivoli e poiché negli ultimi anni il traffico aereo è decuplicato, allora tu stai rinunciando ad un bellissimo weekend al mare con il sottoscritto per vendere agli spagnoli il frutto delle tue fatiche?”
Dorina abbozzò un sorriso ma continuò semi-seria:
“Mi piacerebbe essere così stupida da investire tutto questo tempo in un argomento talmente inflazionato che nemmeno il Corriere dei Piccoli lo pubblicherebbe, piuttosto che uscire con te. Ma ciò a cui sto lavorando è qualcosa di molto più drammatico…”
Enzo non la interruppe più e lasciò che lei gli raccontasse quella storia che parlava di aerei, sostanze chimiche, metalli pesanti irrorati nel cielo, malattie e manipolazione delle onde cerebrali.
Dapprima l’ascoltò come se stesse raccontandogli la trama di un film di fantascienza, poi però, quando gli disse col tono grave di dubitare che la sua ricerca gliela avrebbero fatta terminare, le chiese preoccupato:
“Di che cosa stai parlando?”
“L’accesso a internet e a certe informazioni alternative sono la trappola per gli illusi come me che credono nella democrazia di questo strumento”
“Scusa non capisco…”
“Semplice, proprio grazie ad internet, controllano sia chi immette dati che non dovrebbe, sia chi li va a consultare, per poi tenerti sotto tiro, a meno che tu non ti spari un colpo sotto la gola prima che lo facciano loro”
Enzo quasi si arrabbiò. Gli era già successo di accorgersi solo dopo esserci andato a letto che la donna al suo fianco era troppo stupida o troppo sfasata…ma Dorina?, no non poteva deluderlo come avevano fatto le altre. Forse aveva una mente un po’ fuori del comune e lavorava molto di fantasia…
“Dori, cazzo, mi stai preoccupando! Anche fosse che internet è l’anticamera del Grande Fratello, perché parli di suicidio?”
La ragazza aveva lo sguardo fisso come se i suoi pensieri l’avessero proiettata in una realtà parallela.
“Sto preparando da tre settimane un servizio su un’ ipotesi…”
Dorina si era fermata quasi avesse del pudore a svelare il resto.
“Allora? Hai paura di una fuga di notizie?”
“No, no è che fin da quando ho deciso di elaborare il pezzo c’è un’immagine che mi ossessiona”
“Cioè?”
“Niente, lasciamo perdere. Comunque l’ipotesi sarebbe quella secondo cui l’incremento dei casi di suicidio nel mondo, a partire dal 2003-4, si dovrebbe ad una delle conseguenze dell’irrorazione nella nostra atmosfera di metalli pesanti e all’utilizzo di sofisticatissime tecniche militari per produrre distorsioni della percezione umana, fino a modificarne l’umore.”
Enzo iniziava a sentirsi a disagio soprattutto di fronte al tono cupo che aveva assunto Dorina.
“Mi sembra una teoria un po’ troppo audace ma la prima domanda che mi sorge spontanea è: se la fonte di queste informazioni è visibile a tutti, perché nessuno li ferma?”
Dorina si era girata di scatto e lo aveva fissato negli occhi quasi a trafiggerlo:
“Quante persone tra i tuoi colleghi e tra i tuoi amici conosci che la mattina o in qualsiasi momento di una giornata ancora illuminata dal sole, osservano il cielo, chiedendosi come mai da qualche anno a questa parte lo stesso cielo è striato da decine e decine di scie aeree? E quanti si sono chiesti come mai molto spesso il sole e la luna sono avvolti da un alone?”
Avrebbe voluto risponderle che nessuno tra i suoi amici, colleghi e parenti l’aveva mai colto col naso in su a commentare il cielo striato o la luna color arcobaleno. Avrebbe voluto ma sentì il desiderio di stringerla a sé un’altra volta perché quello sguardo determinato insieme alla fragilità che emanava tutto il suo essere lo eccitavano da morire. Lei si lasciò stringere e baciare. Fecero di nuovo l’amore come se uno dei due avesse avuto la consapevolezza che sarebbe stato per l’ultima volta.
Poi però Dorina lo sorprese con la sua battuta:
“Stranamente non ci hanno ancora oscurato la comunicazione…”
“Dori sei davvero paranoica. Comunque se pensi che ci sia del vero, potresti spiegare a questo povero imbecille, che nesso c’è tra i suicidi e gli aerei che scaricano barili di alluminio sulle nostre teste? Chi e perché?”
Non aveva intenzione di raccontargli tutto scendendo nei dettagli perché desiderava che questo ragazzo così bello e così romantico, li leggesse un giorno in un suo articolo magari sul Corriere della Sera o sulla Repubblica. In ogni caso non lo fece attendere:
“Dicono che sia un progetto denominato HAARP, l’acronimo di High Frequency Active Auroral Program, con base logistica in Alaska, nei pressi di una cittadina chiamata Gakona. Si tratterebbe del riscaldatore ionosferico più potente al mondo, praticamente in grado di emettere segnali a distanze fino a ieri impensabili. L’irrorazione di alcuni metalli come l’alluminio, il bario e alcuni composti del titanio, grazie al frequente passaggio di quegli aerei cisterna che rilasciano scie dense e che spesso si trasformano in nubi a pettine, fino a coprire il sole, avrebbe creato una sorta di scudo che permetterebbe ai segnali emessi di andare oltre l’orizzonte. Un’irradiazione elettromagnetica di onde a frequenze molto basse, attraverso il terreno, generate da un sistema di trasmettitori distribuite sul territorio americano a distanza di 200 miglia l’uno dall’altro”
Enzo la stava ascoltando attentamente finché approfittando di una pausa, le chiese:
“E lo scopo di tutta questa tecnologia? A parte gli altissimi costi ?”
“Sembra che gli scopi siano multipli ad iniziare da quello ufficiale che è il controllo sulla meteorologia…”
“Ma scusa a me non risulta affatto che le condizioni climatiche siano migliorate, anzi, il contrario!”
“Appunto! Loro effettivamente stanno applicando un tipo di tecnologia che dovrebbe manipolare il tempo a nostro favore, ma ciò che invece stanno facendo è di creare siccità in quelle zone tradizionalmente agricole, e poi far scatenare piogge torrenziali e rendere il terreno incoltivabile”
“Mi sfugge il perché”
“Perché vogliono obbligarci ad acquistare i prodotti OGM”
“Mah, tutto ‘sto casino per un sacchettino di sementi! Mi sembra davvero assurdo! Comunque torniamo alla tua ipotesi iniziale. Chi sarebbero questi signori che si puntano la pistola alla tempia? Contadini a cui non cresce più il radicchio?”
Dorina questa volta l’aveva guardato con occhi diversi, pieni di amarezza. Lui per fortuna se ne era accorto immediatamente:
“Scusami, quando mi ci metto, la parte dello stronzo mi riesce davvero bene. Ti chiedo scusa…mi perdoni? E’ che sono preoccupato, davvero. A me sembra che tu ti stia imbattendo in un strada troppo ambigua. Va bene finché ti leggi un libro, degli articoli ma non lo so, inizio anch’io ad avere le tue stesse paranoie. Ammettiamo che quella giornalista spagnola acquisti il tuo pezzo, cosa credi che accadrà? Se ne staranno fermi a guardare?”
Dorina si sentiva finalmente capita. Le sue non erano paranoie. Sapeva che quel gioco mondiale era gestito da menti molto sottili prive di scrupoli. Mettere a rischio l’intera umanità e il destino stesso del pianeta per l’eccitazione che deriva dal potere, non era come giocare a monopoli sul tappeto in compagnia di vecchi amici.
Il fatto che in Italia nessuna tra le testate nazionali fosse interessata a pubblicare il suo pezzo, oltre al silenzio sull’argomento da parte dei maggiori giornalisti tradizionalmente contro il sistema, la diceva lunga. Era stato quello scienziato di Stoccolma contattato su internet ad indicarle la giornalista spagnola. Le aveva detto tre settimane prima collegandosi su Skype:
“Al momento mi lasciano in pace, però non so quanto duri. Tu sei l’ unica giornalista italiana che ha avuto il coraggio di contattarmi e di intervistarmi. Anita potrà aiutarti perché ha un conto in sospeso personale. La sua migliore amica si è sparata sulla fronte due anni fa proprio accanto a lei, mentre stavano prendendo un caffè a Barcellona. Ciò che l’aveva sconvolta era che in realtà la sua amica non aveva un vero motivo per arrivare a fino a quel punto. Sì, negli ultimi mesi precedenti al suicidio, era depressa ma chi non lo è ogni tanto? Anita allora, ricordando con che frequenza il suo giornale riportava notizie di suicidi molto simili a quello accaduto all’amica, aveva iniziato una sua personalissima ricerca, giungendo a me che da poco avevo pubblicato su internet i risultati di alcuni test effettuati sulle piante.
Avevo notato nei nostri cieli un’intensa attività aerea e la persistenza di scie che in certe giornate andavano quasi a creare delle griglie. Mi ero interessato presso la Torre di controllo dell’aeroporto più vicino sul motivo di quelle scie ma sembrava che fossero normalissime scie di condensazione dovute al quotidiano traffico aereo, molto intenso in alcune giornate.
Quella risposta non mi rassicurò per niente e così iniziò la mia ricerca. Avendo saputo che poteva trattarsi di aerei cisterna che irroravano sostanze chimiche, raccolsi dei campioni di terreno e di piante. Non dovetti attendere molto per trovare la conferma ai miei dubbi: alluminio, bario, selenio.
Mi rivolsi alle autorità per segnalare il fatto e feci pressione per avere delle spiegazioni. Ma tutti sembravano ignorare il problema, rassicurandomi che gli aerei non c’entravano nulla e che avrei invece dovuto rivolgermi alle industrie più vicine, senz’altro responsabili di quell’inquinamento.
Alcuni giorni dopo ci fu un caso di suicido a pochi passi da casa mia: una donna di trentasei anni si era sparata al cuore in presenza di sua figlia. La notizia sconvolse tutti perché quella donna era conosciuta nel quartiere per essere una brava madre di famiglia, equilibrata e maestra d’asilo molto amata dai bambini. Non lasciò alcun biglietto, né disse alcunché alla figlia, poco prima di impugnare la pistola. L’unica cosa che il marito si sentì di dire era che negli ultimi mesi soffriva di una leggera forma di depressione.
Intuii che poteva esserci una corrispondenza tra l’atmosfera ricca di quelle sostanze e il nostro umore. Risalii ad alcune fonti che riportavano gli studi effettuati da uno scienziato russo decenni prima sugli effetti che poteva causare l’alterazione indotta delle onde cerebrali.
Noi esseri umani siamo stati creati per vivere in armonia con le frequenze naturali della Terra: onde a bassissima frequenza la cui massima potenza registrata è di 7.8 Hz. Se un individuo viene esposto a onde elettromagnetiche di frequenza superiore, è soggetto ad un comportamento violento. Se invece la frequenza è inferiore, allora cade in depressione.
Mi mancavano ancora molti pezzi di quel puzzle così inquietante che non tardai a trovare. Seppi del Progetto HAARP, del sistema GWEN o Radar del Norad che in sinergia con le scie rilasciate in certe zone potevano lavorare per la modulazione meteorologica e per il controllo dello spettro elettromagnetico.
Ero sicuro che la ricerca verso quella direzione mi avrebbe aiutato a trovare un perché a quella serie di suicidi inspiegabili rispetto ai casi citati nella letteratura psichiatrica degli ultimi decenni.”
Dorina fu scossa dalle mani di Enzo:
“Ehi? Tutto bene? Io avrei un po’ di fame. E tu? Possiamo ordinare un pizza così evitiamo di mangiarla fredda a causa di un cameriere distratto”
Si era messo a ridere sperando di strappare un sorriso a quella ragazza diventata improvvisamente troppo seria.
“Se non ti dispiace io mi preparo un tè. Ti do l’elenco telefonico perché non ordino mai la pizza a domicilio. Eccolo”
Enzo l’aveva presa per le spalle:
“Che c’è? Sembri triste…preferisci che me ne vada?”
Dorina in realtà avrebbe voluto che rimanesse lì, ancora tutta la notte per poi svegliarsi abbracciata a lui. Ma doveva finire il suo pezzo.
“Enzo per me rimani pure ma devo terminare assolutamente entro questa notte l’articolo. Anita mi ha già chiamata due volte su Skype per dirmi che il tempo sta per scadere…”
“Ok, vado a casa mia. Hai ragione tu, questo break non era previsto…”
“Enzo! Ti prego! Io sono stata benissimo insieme a te…davvero è importante la cosa che sto facendo…ti chiamo domani, ok?
“Ok”
L’aveva accompagnato alla porta quando è squillato il suo cellulare:
“Sì pronto…pronto?...chi parla?...mi sente?...”
Poi Dorina aveva riattaccato pensando a qualcuno che non riusciva a sentirla. Intanto la macchina di Enzo si era già allontanata.
Si sedette al computer cliccando nuovamente sul video che lo scienziato svedese le aveva promesso di inviarle. Dopo un paio di secondi apparve l’immagine un po’ sfocata di un signore con qualcosa nel palmo della sua mano. In inglese diceva:
“E’ peggio di quanto pensassi! C’è qualcosa nella mia mano ma è talmente piccola che non la puoi vedere. Chi me l’ha data piangeva…E’ stato il medico dell’ospedale dove hanno eseguito l’autopsia sul cadavere di quel ragazzo che ha sparato sui suoi compagni di scuola e poi si è ucciso.
Stava analizzando al microscopio alcuni frammenti di tessuto intorno alla ferita quando ha trovato una serie di microrganismi insoliti. Li ha fatti analizzare e sono risultati molecole di alluminio e bario. Bene a questo punto sorge la domanda: se quel particolato ormai fa parte del nostro organismo, in attesa che insorgano altre patologie, perché solo in alcuni individui si scatena l’ira omicida o la volontà di uccidersi?
Credo che la risposta abbia ben poco di scientifico. Essa risiede da sempre nell’unico dono che è rimasto alla nostra specie: il libero arbitrio! Siamo tutti oggettivamente manipolabili. Ormai, rispetto a cinque anni fa, l’intera atmosfera è stata contaminata quasi interamente da quei metalli ed ora funge da bersaglio per le loro trasmissioni a bassissima frequenza decidendo sulle sorti dell’umanità e della Natura stessa. C’è chi resiste, ignaro o consapevole, distraendo il proprio Ego e contenendo gli eccessi di ira oppure i toni cupi della depressione. C’è chi invece soccombe immaginando in quell’atto estremo di porre fine per sempre ad un malvivere che negli ultimi mesi era diventato insopportabile. E’ pesante questa verità, troppo anche per uno come me che ha dedicato una vita intera alla ricerca. Adesso finalmente ho capito.”
Il video si concludeva sfumando. Dorina ebbe un presentimento così si collegò immediatamente a Skype nella speranza di trovarvi il suo interlocutore. Il bollino a fianco di Hans S. era spento. Cliccò allora su quello di Anita che invece era acceso: “Anita mi senti?”
“Sì. Ti avevo cercata al cellulare ma non riuscivo a sentirti. Hai saputo di Hans? Si è sparato pure lui, oggi all’ora di pranzo…”
Seguì un sospiro mentre Dorina faticava a respirare.
“Dorina, ci sei?”
“Sì…avevo appena finito di guardare il suo video…”
“Quale video?”
Le stava per rispondere ma le venne in mente che lei ad Anita non aveva mai dato il suo numero di cellulare e che nemmeno il professore lo conosceva. Si erano sempre sentiti su Skype.
La voce di Anita suonava impaziente, ben lungi da quel tono spesso malinconico che aveva sempre assunto tutte le volte che si erano sentite.
“Dorina? Mi vuoi rispondere? Che video hai ricevuto? Forse dovresti girarmelo…sai magari può venir utile per il servizio su El Pais…”
Fu in quel momento che la giovane giornalista italiana realizzò una cosa a cui non aveva mai pensato, accecata fin dall’inizio dalla prospettiva molto alettante di lavorare su un argomento così delicato e addirittura per una testata di un paese straniero.
“Anita?”
“Sì, ti sto ascoltando”
“Chi ti ha comunicato del suicidio del professor Hans?”
Dall’altra parte ci fu un momento di silenzio, poi con un tono un po’ imbarazzato si sentì rispondere:
“Perché? Dubiti di me? Sono una giornalista, vice-direttrice del giornale più importante della Spagna. Leggo le notizie prima che queste arrivino ai tg e sulla stampa…tesoro, forse questa notizia ti ha sconvolto così tanto da dubitare che sia vera?”
Anita aveva ripreso la sicurezza iniziale ma nella mente di Dorina era sorto un sospetto, così chiese:
“E dove l’hanno trovato?”
La donna spagnola attese qualche secondo, finché rispose:
“Nel suo studio di Stoccolma, perché?”
Dorina aveva cliccato Off. Si era collegata nuovamente al video, aveva spostato il cursore verso la fine ed ora stava riguardando la scena dove il professore aveva registrato la sua dichiarazione: Londra!
Negli ultimi fotogrammi in cui lo scienziato parlava del libero arbitrio, l’obiettivo della telecamera venne puntato fuori della finestra, sul Tower Bridge. Ed infine, ritornando all’interno, su un giornale, il Times, mettendo a fuoco la data: 2 dicembre 2008. Sapeva che quelle inquadrature avevano un unico scopo: testimoniare il fatto che lui, alle h 12.00 di quello stesso giorno, cioè il 2 dicembre 2008, si trovava esattamente in una stanza d’albergo a Londra!
Cercò quindi tra le pagine in internet una qualsiasi notizia che riportasse il suo nome e purtroppo la trovò, in un giornale svedese, che diceva: “Scienziato si spara alla testa nel suo studio a Stoccolma. Soffriva da tempo di crisi depressive”
Dorina iniziò a tremare per la paura. Era certa che presto sarebbero arrivati da lei. Aveva giocato con il fuoco e loro si erano divertiti a lasciarglielo fare. Ora però che stava per incendiare la casa, dovevano fermarla…
Pensò di chiamare Enzo ma era convinta che se avessero trovato pure lui insieme a lei, non avrebbero esitato ad ammazzarlo.
Fece allora un’ultima cosa: scrisse la conclusione al suo pezzo e lo inviò ad un gruppo su Facebook intitolato “Per un pianeta più pulito” a cui erano iscritti più di 10.000 persone. Accompagnò l’allegato con questa frase: “ Per un pianeta più pulito il mondo deve sapere! Per favore fatelo girare”
La mattina seguente Enzo si era precipitato nel suo appartamento dopo aver insistito decine di volte a chiamarla sul cellulare. Si era fatto aprire dalla padrona di casa del piano di sopra perché nessuno dall’interno rispondeva. Infine la drammatica scoperta: il cadavere di Dorina pendeva dal lampadario in cucina.
Enzo si mise ad urlare per la disperazione e mentre la Polizia cercava di calmarlo chiedendogli da quanto si frequentavano, in che rapporti erano e se poteva conoscere la causa di quel gesto, lui aveva chiesto di dare uno sguardo alla sua stanza.
L’accompagnarono e si accorse che qualcosa non corrispondeva: il computer portatile di Dorina sembrava lo stesso ma le sigle su alcuni tasti erano meno consumati del solito. Si avvicinò ricordando come una sera la fece ridere chiedendole perché solo la “s” e la “t” fossero così illeggibili. Lei gli aveva risposto che era molto frequente rispondere a chi rifiutava i suoi pezzi o tardava a pagarla con la frase: “ Sei uno stronzo!”
I giorni che seguirono furono tristi e angoscianti. Nessuno in Questura volle far fare l’autopsia sul cadavere di Dorina decretando che si trattava di un suicidio forse dovuto allo stress e alle preoccupazioni derivanti da un lavoro precario. Nel computer, tra gli ultimi documenti, avevano trovato una sorta di diario, in cui lei avrebbe detto di sentirsi molto depressa e di non sapere fino a quando avrebbe tenuto duro. Nessuna traccia della sua ricerca sulle scie chimiche o delle sue telefonate con la Spagna e la Svezia.
Dopo circa un mese Enzo poté ricevere il computer di Dorina. I genitori di lei gli dissero di farne buon uso, visti i molteplici interessi della povera figlia.
Enzo sapeva che Dorina non si sarebbe mai ammazzata ed era convinto che il suo computer fosse stato sostituito. Non disse nulla a nessuno perché ormai Dorina non sarebbe potuta più tornare. Ma presto si accorse che malgrado il Grande Fratello avesse deciso di chiudere per sempre la bocca ad una giornalista intelligente e coraggiosa, non poté fare altrettanto con i 10.000 individui, destinatari del messaggio e dell’articolo inviato loro da Dorina poco prima di venire ammazzata. E malgrado il tentativo del Grande Fratello di oscurare e disturbare la rete di comunicazione per impedire che lo stesso messaggio venisse diffuso ulteriormente, altri 10.000 utenti in altrettanti luoghi del pianeta si girarono quelle informazioni tradotte nelle rispettive lingue. E così la notizia dilagò dappertutto come un’onda a bassissima frequenza che copre distanze fino ad allora impensabili. Solo che a diffonderla fu esattamente l’opposto del Progetto HAARP, un Progetto Divino chiamato AMORE!

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